BRONZI DI RIACE A EXPO 2015? FINALMENTE È FINITA UN’ODISSEA

di Francesco Raimondi

Odissea terminata. Poema epico giunto alla chiosa definitiva (si spera). È possibile quindi trarre delle conclusioni?

Anche il Ministero dei Beni Culturali ha emesso la sua lapidaria sentenza. Nonostante ciò, numerose sono ancora le personalità di rilievo (e no) che “gridano” la loro, schierandosi con il “non siamo d’accordo” o con il “siamo favorevoli”.

Senza entrare nel merito delle loro discussioni e di chi ha ragione o torto, proviamo ad illustrare oggettivamente alcune considerazioni:

  • Per ragioni economiche, pubblicitarie e turistiche i Bronzi di Riace dovevano essere spostati.
  • Per ragioni logistiche, di tutela e valorizzazione non erano da spostare.

Noi crediamo che il buon senso, almeno questa volta, abbia avuto ragione perché risultava essere l’unica scelta davvero appropriata e corretta: ossia il non spostare i Bronzi. Non vogliamo esaminare gli elementi che hanno portato a tale decisione. Il nostro ragionamento vuole essere più ampio.

Sarebbe staReggio_calabria_museo_nazionale_bronzi_di_riaceto necessario e utile, per valorizzare i Bronzi, portarli fino a Milano? No, poiché le due sculture possono e devono essere valorizzate in loco. Sono stati spesi milioni per il museo e l’allestimento in cui si conservano: perché non investire seriamente (questa volta) nella loro valorizzazione all’interno di quella struttura? In questo modo si avrebbero benefici per la realtà territoriale che li ospita. Crediamo che se fossero stati esportati a Milano, sarebbe stata allestito per loro uno spazio degno di nota (con ulteriori spese di soldi pubblici) senza portare però alcun beneficio né per la Calabria in generale né per Reggio e il museo che normalmente li custodisce.

Se proprio si vuole “mostrare”, durante Expo 2015, il meglio dell’arte italiana, perché non esporre l’arte di Milano? Il capoluogo possiede una storia millenaria e magnifici musei. Questi ultimi – e lo scriviamo per chi non ne fosse a conoscenza – hanno depositi pieni di opere d’arte che spaziano dal periodo più antico alla contemporaneità. Perché non sfruttare la tanto conclamata vetrina dell’Expo ed esporre, in spazi appositi (magari in qualche palazzo storico e/o istituti con cui avviare convenzioni in merito), queste opere sconosciute persino ai milanesi? Dobbiamo forse credere che l’incompetenza organizzativa delle istituzioni e degli uomini di “cultura” sia arrivata ad un livello così alto, da far preferire lo spostamento di opere d’arte da altre città, all’utilizzo del “bello” locale? Una cosa risulta evidente: l’incapacità di valorizzare a pieno ciò che ci è stato lasciato dal passato!

3 thoughts on “BRONZI DI RIACE A EXPO 2015? FINALMENTE È FINITA UN’ODISSEA

  1. Sono assolutamente in disaccordo con quanto scritto. I visitatori di Expo non andranno mai in Calabria che, attualmente, è fuori da tutti i circuiti turistici che i vari tour operator stanno proponendo con l’occasione di Expo. L’Italia è piena di tesori artistici, tutte le regioni e moltissime città sono in concorrenza tra loro per intercettare i flussi turistici a proprio favore e l’unico sistema per far emergere la Calabria per i visitatori Expo sarebbe stato questa opportunità. Era appunto un’opportunità, ma a quanto pare si è preferito lasciar perdere, confidando che oltre agli sbarchi di immigrati ci saranno altrettanti sbarchi di turisti desiderosi di capicollarsi a vedere i Bronzi a Reggio Calabria… nota città per la sua accoglienza turistica…..

    • Gentile Signore,

      sorvoliamo sul triste paragone con cui ha chiuso il suo commento, e le riportiamo le parole pronunciate domenica sera dal Ministro dei Beni Culturali Franceschini durante la trasmissione “Che tempo che fa” (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a3552b4e-87ef-4cb9-a6eb-76dfa80d9fcb.html) parlando di Expo al minuto 17:17:

      Fazio: Expo è un’occasione da non perdere che in Italia stiamo sottovalutando. Che cosa non si è capito?
      Franceschini: Che è una vetrina formidabile per il mondo […] è un momento di svolta perché verranno milioni di persone. Ho incontrato alcuni giorni fa la società che si occupa di Expo per il governo cinese. Hanno già venduto un milione di biglietti. E quindi sono venuti a dirci: lavoriamo insieme – che è la vera sfida che abbiamo – per portare i turisti e i visitatori da Milano nel resto del Paese. Non soltanto Firenze, Venezia e Roma ma portarli in tutta la bellezza italiana, fargli vedere che cosa c’è, per rifare il “viaggio in Italia”…

      Se vogliamo che Expo sia davvero una svolta per questo Paese, dal punto di vista turistico, secondo noi si deve procedere in questa direzione.

      • Alle scuole di direzione aziendale che fanno corsi per il settore marketing turistico insegnano che i turisti che visitano un qualsiasi nuovo paese per prima cosa vogliono visitare i luoghi fondamentali e prevalentemente con tour organizzati, poi, se avranno avuto un viaggio di soddisfazione ritorneranno, magari da soli, organizzando viaggi specifici. E’ pertanto abbastanza ovvio ed evidente che la maggior parte dei nuovi turisti che arriverà in Italia per la prima volta, con la scusa dell’Expo vorrà fare il classico tour Milano-Venezia-Firenze-Roma-Napoli. qualcuno ci aggiungerà Capri e la costiera amalfitana oppure Palermo-Taormina, oppure l’Umbria e l’Emilia-Romagna. E questi sono i circuiti standard che organizzano i tour operators stranieri per l’Italia.Le statistiche pubbliche dicono che la Calabria è fuori da questi tour standard e i bronzi non sono conosciuti. Ho già detto che le regioni e le città d’arte minori sono in concorrenza tra loro per riuscire ad intercettare questi flussi turistici. Ma Reggio Calabria, (e la Calabria in generale) è perdente in questa competizione perchè è una città desolante dal punto di vista dell’offerta turistica (non ci sono taxi disponibili H24, gli alberghi sono fatiscenti, l’aeroporto è mezzo abbandonato); inoltre non sarà mai inserita come meta turistica se il pubblico straniero non sa che vale la pena visitarla. Quale occasione altre unica per promuovere Reggio Calabria c’è oggi se non la possibilità di spostare per 6 mesi (dico 6 mesi…) due statue per attrarre su di sè l’attenzione? Un investimento minuscolo sicuramente di grande effetto. Ma in Calabria si preferisce spendere milioni di euro in pubblicità che nessuno ricorda e stand faraonici alle varie BIT..
        Quanto poi alla delicatezza di trasportare due statue metalliche che sono rimaste nel mare per centinaia di anni….mentre invece vanno in giro per il mondo tele preziosissime….. quando la politica e la presunzione hanno il sopravvento sul buon senso…

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