di Silvia Massa e Francesco Raimondi
Questa volta facciamo sul serio!
Centinaia di professionisti dei beni culturali vengono “ingaggiati” ogni giorno, lavorando però del tutto gratuitamente, o inquadrati come stagisti, ma anche in questo caso senza alcun tipo di stipendio/rimborso spese. Rispettiamo noi stessi, rifiutando questa moderna forma di schiavitù legalizzata da un potere politico disumano che, invece di ascoltare gli uomini, dà retta al mercato e alla dittatura della finanza. Facciamolo ora, per noi e per tutti quelli che verranno.
A quanti si piegano a queste logiche chiediamo: smettetela! Se siete esseri umani avete sicuramente una dignità, quindi basta lavorare gratis con la promessa di acquisire esperienza: sono solo promesse illusorie!
L’Oblò dell’Arte dà quindi il via ad un progetto di raccolta e di denuncia, una campagna, una lotta di principio: basta lavoro gratis per i professionisti dei Beni Culturali. Da oggi, inizieremo a pubblicare lettere e racconti di chi ha subito questa violenza di dignità.
Se anche voi, cari lettori de l’Oblò dell’Arte, avete ricevuto proposte di lavoro gratuito e/o stage senza alcun tipo di compenso, scriveteci e raccontate la vostra storia. Inviatela all’indirizzo e-mail loblodellarte@gmail.com e la pubblicheremo.
Perché dobbiamo iniziare a far sentire la nostra voce.
L’ha ribloggato su Appunti Scomodie ha commentato:
Verso il #14N
L’ha ribloggato su L'asino del teatroe ha commentato:
Sottoscrivo e rincaro.
Non si può accettare di fare stage gratuiti (o con rimborsi spese ridicoli) e poi piangere perché nessuno paga. Bisogna certo cambiare le leggi ma anche, e sopratutto, la mentalità di chi pare ritenere il lavoro “culturale” un dono e lo stpiendio una gentile elargizione del mecenate di turno. La smettiamo?